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Cibo tarocco alla gogna. Difendiamo il Made in Italy

Il falso Made in Tuscany in gabbia. Alla Casa delle Eccellenze, l’Osservatorio Anti-Contraffazione della Camera di Commercio di Firenze, in collaborazione con Coldiretti, esibisce gli orrori scoperti e sequestrati in tutto il mondo.
Prodotti contraffatti

di redazione – Fino al 31 ottobre si può visitare la più grande galleria di tarocchi mai allestita in Toscana intitolata “I nuovi mostri a tavola”. Prodotti spesso nocivi per la salute, che danneggiano inoltre l’immagine del Made in Italy, contribuiscono a far chiudere imprese e a distruggere posti di lavoro.

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Buone notizie anche per la produzione di castagne

La castanicoltura toscana è sulla via della guarigione. Rispetto allo scorso anno ci sarà il 50% in più di castagne.

di redazione – Dall’analisi di Coldiretti Toscana e associazione nazionale Città del castagno si capisce che la lotta al cinipide inizia a dare i primi buoni frutti. Dopo quattro lunghi anni, durante i quali si è registrata una inesorabile caduta della produzione fino a sfiorare quasi l’azzeramento, si intravedono segnali che fanno ben sperare.

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olio a gogò, un 2015 da favola per l’extravergine toscano

Autunno d’oro per l’olio toscano

di Sofia Porcino- 2015. L’anno della rinascita per l’olio extravergine toscano. Grazie al caldo rovente di un’estate anomala rinasce la produzione dell’olio; sembra proprio che le alte temperature di questa estate appena trascorsa abbiamo ucciso la mosca olearia che nel 2014 causò la scarsa quantità di olio prodotto. La produzione questo autunno dovrebbe  risalire a 140-150 mila quintali, tra l’altro di ottima qualità.

Le previsioni sono della Coldiretti della Toscana in avvio della campagna olivicola. “Dopo un 2014 disastroso con un crollo della produzione che aveva sfiorato il 90% in alcune aree della regione, la stagione olivicola ormai alle porte,” dice Coldiretti, “riporta il sorriso tra gli oliveti toscani.

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Capire e contrastare la violenza domestica – intervista alla Dott.ssa Sara Strufaldi

La Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla Eliminazione della Violenza Contro le Donne del 1993 definisce la violenza contro le donne come “qualunque atto di violenza in base al sesso, o la minaccia di tali atti, che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali, o psicologiche, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata delle donne.”

di Sofia Porcino – Ogni giorno ci troviamo di fronte a notizie che riguardano casi di violenza domestica, che spesso sfociano in efferati femminicidi.

I dati degli ultimi anni sono preoccupanti. Nel 2012 i casi di femminicidio sono stati 157, nel 2013 sono saliti a 179 e nel 2014 non sono calati (fonte ansa).

I fattori scatenanti sono notoriamente legati al potere e al controllo dell’altra persona, alla gelosia ossessiva, al possesso.

Si tratta dunque di movente passionale quello che arma la mano di colui che dovrebbe amare. Ma le ragioni non sono così semplici da catalogare, sono infatti svariate e sono il frutto di fattori combinati tra loro che rendono ogni caso un caso a sé.

Per cercare di andare a fondo a questa piaga sociale affrontiamo la questione con la Dottoressa Sara Strufaldi, laureata in Psicologia criminale e investigativa all’Università degli Studi di Torino, con master di secondo livello in Psichiatria, Psicopatologia forense e criminologia. Ha avuto inoltre esperienze lavorative presso alcuni centri di ascolto della Regione Toscana.

 

L’intervista…

1- Le forme di violenza sulle donne sono molteplici, stupri, stalking sul lavoro, violenza sessuale o psicologica, ma quella in famiglia è probabilmente la più difficile da comprendere, quali ragioni la fanno scattare proprio all’interno del nucleo protettivo e rassicurante per eccellenza?

Secondo un approccio sistemico la famiglia è vista come il principale sistema vivente di riferimento nell’esperienza emotiva di una persona; è il primo contesto di esperienze all’interno del quale si formano le strutture cognitive ed emotive dell’individuo.

Le singole azioni di ogni componente della famiglia assumono una funzione precisa per il funzionamento relazionale del gruppo di persone che ne fanno parte.

La famiglia è dunque un sistema dinamico in cui i vari componenti interagiscono tra loro, comunicano e si influenzano a vicenda.

La violenza domestica è sintomo del fallimento della comunicazione e dell’interazione tra tali componenti.

Essendo quindi il sistema vivente di riferimento principale dell’essere umano la famiglia è “a portata di mano”, è il luogo dove è più facile esercitare il proprio potere e controllo, a causa del rapporto affettivo, della confidenza e della prossimità fisica.

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