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Buone notizie anche per la produzione di castagne

La castanicoltura toscana è sulla via della guarigione. Rispetto allo scorso anno ci sarà il 50% in più di castagne.

di redazione – Dall’analisi di Coldiretti Toscana e associazione nazionale Città del castagno si capisce che la lotta al cinipide inizia a dare i primi buoni frutti. Dopo quattro lunghi anni, durante i quali si è registrata una inesorabile caduta della produzione fino a sfiorare quasi l’azzeramento, si intravedono segnali che fanno ben sperare.


L’introduzione dell’antagonista naturale del cinipide galligeno, il torymus sinensi, sta dando già ottimi risultati. – spiega Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana – I primi riscontri sono incoraggianti. E’ un’annata inaspettata che rimette in moto un’economia molto importante che produce un’integrazione al reddito decisiva per la stabilità delle aziende agricole. La castanicoltura ha permesso a molte generazioni di sopravvivere in passato e lo sta facendo ancora tutto oggi“.
Lo scorso anno la ridotta produzione locale aveva provocato una massiccia importazione di prodotti dall’estero in particolare da Spagna, Portogallo, Turchia, Slovenia e Romania. Quest’anno invece l’aumento del prodotto, in tutta la Toscana, contribuirà a rallentare le importazioni .

La Toscana, ricorda infine Coldiretti, è in cima alla vetta per la qualità del prodotto con 5 tipi di castagne e derivati: il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana Dop e la Farina della Lunigiana Dop.

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