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Giornata Mondiale dell’Acqua. Numeri da capogiro.

Quasi un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all’acqua potabile, chi invece lo possiede lo paga salatissimo!

di Sofia Porcino – Nella settimana dell’acqua molte le iniziative, i congressi e le attività mondiali che celebrano questo bene imprescindibile per la sopravvivenza dell’uomo e dell’ecosistema intero. Molti anche gli spunti di riflessione e innovazione per poter rendere potabili maggiori quantitativi di acqua. La popolazione aumenta e con essa anche la richiesta di acqua potabile.

Ma come al solito il problema non è Madre Natura, ma l’uomo stesso. Causa dei suoi mali e vittima delle proprie scellerate speculazioni. In un mondo dove niente è equamente distribuito, se non la malvagità umana, anche l’accesso all acqua potabile è oggetto di forti discriminazioni geografiche. È infatti un bene negato ad un ampia fetta di popolazione, che vive principalmente nelle aree rurali delle regioni più povere del Mondo.

L’acqua nel Mondo …

Si calcola che ad oggi 748 milioni di persone vivono senza l’accesso all’acqua potabile, 30 mila persone muoiono ogni giorno per la totale mancanza di acqua e circa 2,2 milioni di decessi sono dovuti alle malattie legate all’utilizzo di acqua non sicura; secondo i dati dell’Unicef sono 1000 i bambini che ogni giorno muoiono a causa di queste contaminazioni. E nei luoghi dove, scalzi, si cammina per ore per portare a casa pesanti taniche di acque, a mancare non è la possibilità di rendere più fruibile l’acqua potabile, ma la volontà di farlo, dato che, con molta probabilità, l’area non è sufficientemente redditizia in termini di business.

E la mancanza di acqua potabile ha come diretta conseguenza, oltre alle morti per disidratazione, l’impossibilità di usufruire dei servizi igienici e di avere una basilare igiene personale. Secondo il rapporto dell’Unicef e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Progress on Sanitation and drinking-water 2013 nel 2015, oggi, 2 miliardi e mezzo di persone – un terzo della popolazione mondiale – non hanno accesso a servizi igienici adeguati, ciò significa che non hanno gabinetti e fogne, defecano all’aperto o in servizi pubblici che non rispettano i requisiti sanitari minimi. Tutto ciò avviene maggiormente nelle aree rurali, molto discriminate rispetto a quelle urbane.

In questo terrificante panorama un dato positivo c’è: dal 1990 le persone che usufruiscono di servizi igienico-sanitari adeguati sono 1,9 miliardi in più.

… per il futuro

Il dato allarmante invece è che, secondo le stime dell’ONU, senza un progetto mondiale condiviso e rispettato nel 2030 si arriverà ad una perdita del 40% delle risorse idriche, vivere in zone a forte stress idrico è sempre stata considerata una prerogativa delle Sud del mondo, in futuro potrebbe diventarlo anche di aree considerate economicamente avanzate. Sempre secondo studi ONU se per 5 anni fossero investiti 107 miliardi di dollari ogni anni si risolverebbero i problemi di accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari in ogni parte del mondo.

l’intervento di Papa Francesco …

Domenica 22 marzo 2015, Giornata Mondiale dell’Acqua, promossa dall’ONU, anche Papa Francesco ha fatto la sua parte con un accorato appello ai leader di tutto il mondo, affinché ci si adoperi per una gestione sostenibile di questo bene e per eliminare le forti discriminazioni in termini di accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici che ne conseguono. “L’acqua è l’elemento più essenziale per la vita e dalla nostra capacità di custodirlo e di condividerlo dipende il futuro dell’umanità. (…) Incoraggio pertanto la comunità internazionale a vigilare affinché le acque del Pianeta siano adeguatamente protette e nessuno sia escluso o discriminato nell’uso di questo bene, che è un bene comune per eccellenza.” Queste le sue parole durante l’Angelus.

… la situazione in Italia.

Nelle aree dove invece gli impianti esistono e dove l acqua potabile arriva a domicilio, disponibile da ogni rubinetto, l’acqua si paga cara, sempre più cara. Secondo il centro studi di Confartigianato, dal 2004 al 2014, le tariffe dell’acqua sono aumentate in media del 95,8%. Ogni famiglia italiana ha speso circa 355 euro annui per la bolletta dell’acqua, Firenze è in testa a questa triste classifica, con 563 euro di costi a famiglia (dati Cittadinanzattiva). l’Italia ha registrato un aumento triplo rispetto alle altre nazioni dell’UE.

Anche le perdite sono aumentate, precisamente del 3%, fra impianti fatiscenti, vecchi, pieni di buchi e furti, l’acqua persa è il 37% di quella immessa nelle tubature.

L’acqua è un bene di tutti, è la risposta che la natura offre ai bisogni primario di nutrirsi e di essere puliti e sani. È di tutti e nessuno dovrebbe permettersi di lucrare con essa. I numeri invece di chi non ha a disposizione l’acqua e di quanto la paga chi invece ne ha l’accesso sono da capogiro!