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Tutto questo è “Shine” di Jeff Koons in mostra a Palazzo Strozzi, Firenze

Questa è l’ultima settimana in cui sarà possibile visitare la mostra “Shine” del provocativo e controverso artista pop americano Jeff Koons a Palazzo Strozzi, location iconica per le esposizioni di arte moderna e contemporanea nel centro di Firenze. Inaugurata il 2 ottobre 2021 la mostra rimarrà aperta fino al 30 gennaio 2022.

 

Chi è Jeff Koons?
Ampiamente considerato uno degli artisti viventi più influenti e ricchi nel panorama dell’art system degli ultimi quarant’anni, Jeff Koons (nato nel 1955 a York, Pennsylvania, Stati Uniti) trae ispirazione artistica dalla vita quotidiana e dagli oggetti della cultura americana contemporanea. Il diverso spettro di mezzi e tecniche utilizzate dall’artista hanno contribuito a rendere il suo lavoro parte del nostro immaginario collettivo, proponendo una nuova interpretazione del nostro rapporto con la vita. Koons si avvicina all’arte in giovane età su incoraggiamento dei genitori e inizia così a dedicarsi e a studiare arte. Nella seconda metà degli anni Settanta frequenta per due anni l’importante Art Institute di Chicago, dove ha modo di seguire le lezioni del noto insegnante e pittore Ed Pasche.
Dopo il conseguimento del diploma al Maryland Institute College of Art di Batilmora, nel 1977 si trasferisce nella città di New York, in cui comincia a maturare il suo stile artistico personale e in questo periodo trae ispirazione da artisti come Martin Kippensberger e Robert Smithson. Koons debutta come artista nel 1980 quando espone al New Museum di New York, l’installazione The New.
Negli anni ‘90 oltre a varie opere e progetti, l’artista realizza anche la celebre opera Puppy, una scultura di grandi dimensioni che raffigura un cane e realizzata utilizzando circa 70.000 fiori. Lo scopo dell’artista con quest’opera è quello di comunicare un messaggio di amore e felicità.
Nel proprio percorso artistico Koons si è espresso attraverso l’utilizzo di un’ampia gamma di tecniche, come scultura, pittura, installazioni e fotografia, e l’utilizzo di differenti materiali tra cui pigmenti, plastica, gonfiabili, marmo, metalli e porcellana.

La mostra “Shine” di Jeff Koons
Addentrandosi nel cortile di Palazzo Strozzi siamo accolti dall’opera “Balloon Monkey (Blue) (2006-2013)”, che ha una lunghezza di circa 6 metri e un peso di quasi 5 tonnellate. La scimmia è un soggetto ricorrente in Koons, che appare in alcune delle sue opere più significative – ha valenze differenti nelle diverse culture, ma è universalmente legata a temi come giocosità, intelligenza e fertilità. A Palazzo Strozzi, la superficie luminosa e riflettente della scultura cattura l’architettura del cortile e offre allo spettatore una nuova prospettiva del proprio ambiente. 

 

Protagoniste, nelle 8 sale della mostra, sono opere che raccontano oltre 40 anni di carriera dell’artista più quotato al mondo , come innanzitutto il “Balloon Dog” che prende le sembianze di un grande barboncino fatto di palloncini: Come affermato da Koons il cane è anche un Cavallo di Troia “per l’intero corpo dell’opera d’arte”. Proseguendo nella mostra possiamo visionare “Metallic Venus (2010-2012)” la quale è la versione personale di Koons basata sulla figura della Venere. Esposte nella mostra possiamo visionare anche una sala in cui sono esposte alcune opere della sua serie “Gazing Ball”, tra cui “Gazing Ball – Rubens (2017)” che è un opera realizzata con tecnica mista su carta in cui l’artista riprende il quadro classico “Caccia alla Tigre (1616)” del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens, sul quale Koons ha posto una sfera centrale blu riflettente dando ai visitatori l’opportunità di riflettersi nell’immagine così da interagire l’opera; appartenente alla serie di sculture “Gazing Ball” non possiamo non citare la copertina dell’album “Pop Art (2013)” della nota cantante Lady Gaga.

Tra le altre opere esposte possiamo annoverare grandi sculture riflettenti legate al mondo innocente e fiabesco dell’infanzia, opere come “Sacred Heart (1994-2007)” e “Rabbit (1986)”, il quale quest’ultimo è un coniglietto in acciaio inossidabile che imita i palloncini gonfiabili. La precisione nella realizzazione, così come la cura quasi maniacale per i dettagli fanno di Rabbit una scultura spiazzante come la scelta di utilizzare come materiale il metallo, materiale opposto da quello con cui un vero palloncino viene realizzato. Riguardo la visione di Koons riguardo l’arte, l’artista ha sempre ritenuto che ciò debba essere qualcosa di semplice, priva di significati nascosti, che il suo compito sia quello di esaltare la leggerezza della vita.

La mostra è promossa e organizzata da  Fondazione Palazzo Strozzi,  Sostenitori: Comune  di  Firenze,  Regione  Toscana,  Camera  di  Commercio  di  Firenze,  Fondazione  CR  Firenze,  Comitato  dei  Partner  di  Palazzo  Strozzi.  Main  partner:  Intesa  Sanpaolo.

Una nota interessante è che Koons non produce personalmente le sue sculture ma si rivolge a ditte specializzare che seguono le sue indicazioni, citando l’artista: “Il lavoro artistico è il gesto, l’idea. Creo le immagini delle mie opere al computer e i miei assistenti le realizzano al mio posto. Vengono create delle mappe molto elaborate e preparati i colori in modo che non debbano prendere nessuna decisione: sono la mia estensione. Ma non è una factory.”: Tutto questo è “Shine”.

Articolo e fotografie realizzate da Vittoria Martini-Iorga

       

 

 

 

 

 

 

 

“Due giovani autori alle Oblate” di Roberto Orlandini

Il giorno 3 febbraio 2018 alle ore 17:30 nella sala delle conferenze della biblioteca delle Oblate di Firenze si è tenuta la presentazione del libro “Vitae Aenigma! Ritratto di Un poeta”, Edito da SOLIDARITY BOOK – VIRGINIA IORGA ONLUS e Sostenuto dalla Regione Toscana, il quale consta delle poesie del poeta e scrittore Roberto Orlandini e delle fotografie della filmmaker e fotografa Vittoria Martini Iorga.

L’ Evento organizzato dalla Virginia Iorga ONLUS ha visto presenti tanti ospiti e molti illustri relatori: il Sindaco di Firenze Dario Nardella, il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani, il direttore del Movimento Hyronista Guido Giacomo Gattai, la poetessa Fiorenza Alderighi, l’Ambasciatrice Culturale della Virginia Iorga Onlus Daniela Beschi, il presidente della Virginia Iorga Onlus -nonché giornalista e direttore della testata giornalistica www.overthesky.it– Maurizio Martini, la fotografa e filmmaker Vittoria Martini Iorga, lo scrittore e poeta Roberto Orlandini, il saggista e filosofo Francesco Borgognoni, la Vicepresidente del Premio Firenze Anna Maria Giglio, il critico cinematografico Luciano Orlandini, il dottore in filologia dantesca Massimo Seriacopi, l’attore Andrea Pericoli e l’Ambasciatore Onorario del Principato di Monaco, Luca Aiazzi.

Inoltre, anche se non è intervenuta direttamente a causa di impegni improcrastinabili e precedentemente presi, la Vice Presidente del Senato della Repubblica Italiana -Rosa Maria di Giorgi- ha tenuto a scrivere una lettera in cui esprimeva i suoi migliori auguri a Roberto ed un’esortazione ad andare avanti per la strada che lui ha già intrapreso da molti anni.

Infatti, Roberto è un giovane autore che ha già scritto tre libri e che ha saputo fare incetta di premi molto prestigiosi quali il Fiorino d’Oro al Premio Firenze (ne ha vinti due: uno grazie al primo libro dal titolo “TRA L’ASPETTAR DEL TEMPO E IL MORIR DEL GIORNO” -scritto dai sette ai dodici anni e pubblicato nel 2012 con la casa editrice Ibiskos Ulivieri-, l’altro per il secondo libro dal titolo “FIGLIO DEL TEMPO” -scritto dai dodici ai quattordici anni e pubblicato nel 2014 sempre con la medesima casa editrice).

Il terzo libro presentato in tale occasione, Edito da SOLIDARITY BOOK – VIRGINIA IORGA ONLUS – invece, è stato scritto dai quindici ai diciassette anni e vede un’ampia e ricca raccolta di poesie.

(Articolo sulla presentazione del libro, pubblicato su La Nazione, il 3 Febbraio 2018)

Proprio una di esse, “Vitae Aenigma”, -che per l’autore rappresenta il suo “manifesto poetico, nonché elogio ad una persona eccezionale, Luca Aiazzi”- dà il titolo al libro.

Roberto, che ha iniziato a scrivere all’età di sette anni, è come un fiume in piena: la passione per la cultura e per le mille sfaccettature della vita e della natura conferiscono alle sue liriche e sillogi poetiche particolare vivacità espressionistica, anche grazie all’uso sapiente di numerose figure retoriche e di parole arcaiche che, a detta dei suoi genitori, almeno da piccolo gli “provenivano spontaneamente da dentro” senza che lui le avesse imparate o lette in qualche libro.

Alcune testate giornalistiche quali la Nazione e il Tirreno lo hanno addirittura paragonato a un “Leopardi del Terzo Millennio” o alla “reincarnazione di un grande poeta”.

A rendere perfetto il connubio tra i temi trattati da Roberto (la Vita, la Morte, la Rinascita, l’Immanenza e la Trascendenza) e le variegate forme in cui sono da lui presentati, vi sono le fotografie di Vittoria Martini Iorga, una giovane e talentuosa fotografa e filmmaker che nel 2017 ha vinto anch’essa il Fiorino d’Oro grazie ad una foto e ad un video che vedono ritratto il giovane poeta in un’interpretazione visiva di una delle sue liriche: “L’Urlo dell’anima”.

Vittoria è, proprio come Roberto, un talento spontaneo e naturale, che con i suoi bellissimi video e con le sue eccezionali fotografie ha saputo rendere “corpo” ciò che prima erano solo “spirito” intangibile le poesie del giovane poeta.

Il sodalizio che si è instaurato tra i due e il connubio tra le due bellissime arti -quelle della scrittura e della fotografia- hanno saputo creare quello che in Roberto e in VMI (pseudonimo della giovane autrice) è il valore della resilienza, tema così caro al giornalista Maurizio Martini.

Resilienza” non è una semplice parola: è una capacità che possiedono solo pochi ragazzi (quelli che non hanno paura di crescere), ma che come valore andrebbe insegnato a tutti i giovani di oggi.

Resiliente” è la nuova azione culturale che si propone e che propugna la “Virginia Iorga Onlus” attraverso il periodico online www.overthesky.it.

[…]Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione e pregiudizi a fronteggiare con successo le contrarietà e dare nuovo slancio alla propria esistenza fino a raggiungere mete importanti senza alienare la propria identità.[…]” scrive Maurizio Martini.

E infatti, anche stavolta il giovane Roberto Orlandini, insieme a Vittoria Martini Iorga, ce l’hanno fatta.

A testimoniarlo la calorosa presenza di tutti gli invitati e i bellissimi interventi dei relatori.

Il video dell’Evento sarà pubblicato sul periodico online www.overthesky.it

ROBERTO ORLANDINI

4 febbraio 2018

Fotografie di Patrizia Beatini